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Un eroe fossanese della Resistenza partigiana: Andrea Paglieri

  • ilpaglierino
  • 26 apr 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Il nostro Istituto comprensivo porta un nome importante, quello di Andrea Paglieri, eroe della Resistenza partigiana. La scuola media di via Dante ha approfondito la figura di Paglieri con un altro PON, quello che rappresenta un PONte tra passato e presente, sotto la guida dell'Archivista storico del Comune di Fossano, Luca Bedino, e con la supervisione del prof. Matteo Panero. Ecco l'articolo che ci hanno inviato.



Andrea Paglieri, nato a Verona il 17 novembre 1918, ma vissuto a Fossano, morì il 9 agosto 1944 all’età di 26 anni.

Dottore in Legge, proprio prima di entrare nella Resistenza si stava preparando per ottenere la laurea anche in Scienze politiche a Parma. Fu ufficiale di Cavalleria e andò in guerra nel 1941 all'età di 23 anni in Jugoslavia e poi in Russia nei Lancieri di Novara, ma venne ferito e tornò in Italia proprio dopo l’8 settembre 1943 ancora convalescente.

Paglieri a questo punto entrò nella Resistenza con il Partito d'azione e organizzò i partigiani di Giustizia e Libertà. Diventò comandante della XX brigata di pianura e capo della piazza di Fossano.

Delle spie lo fecero arrestare a luglio del 1944: venne torturato a Fossano, nella sede delle Brigate nere, che adesso è la nostra scuola, e poi venne portato a Savigliano con altri partigiani, dove venne ancora torturato. Venne poi riportato in città e condotto per le strade, il 9 agosto, giorno di mercato, facendolo passare anche davanti alla casa dei suoi genitori in via San Giuseppe. Infine, massacrato di botte e pieno di ferite, venne condotto a Bene Vagienna, insieme ai suoi compagni partigiani Barbero e Priola, e lì ucciso a fucilate.

"Muoio di fronte alle mie montagne, col cuore rivolto alla mia banda e all'Italia", disse il giovane ventiseienne prima di morire. Sempre poco prima di essere giustiziato scrisse una lettera alla mamma, in cui le diceva: "Sto scrivendo male perché ho le manette ma ti assicuro che non soffro e non ho mai sofferto. Sono lieto di avervi visto questa mattina in giardino e che voi non mi abbiate visto: così non avete portato dolore...".

Suo fratello Raimondo, generale e comandante dei partigiani, invece venne a conoscenza della sua fine orrenda mentre stava combattendo in montagna e si disperò per non aver potuto fare niente per salvarlo dalla condanna a morte.

In seguito Andrea Paglieri, oltre alle decorazioni di guerra, ricevette la Medaglia d'oro al valor militare e anche la laurea in Scienze politiche che non aveva potuto prendere in vita.

Andrea Paglieri viene oggi ricordato in diversi luoghi: alla media di via Dante, dove è presente una lapide in suo onore, in via San Giuseppe, dove è presente un busto che abbiamo visitato durante una lezione del PON e a Bene Vagienna, dove è presente un cippo che visiteremo nei prossimi giorni in gita.

 
 
 

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