Schegge di memoria: la storia
- Melaide
- 16 feb 2022
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Il 27 gennaio del 1947 gli ebrei vennero liberati dal campo di concentramento di Auschwitz, ma partiamo dall'inizio.
Nel 1935 Adolf Hitler, un dittatore, promulgò l'editto di Norimberga: gli ebrei non potevano svolgere professioni pubbliche, non venivano considerati cittadini tedeschi ed erano vietati i matrimoni misti. In molte città tedesche furono creati dei quartieri in cui venivano esiliati gli ebrei: i ghetti.
Tra il 9 e il 10 novembre del 1938 ci fu la "notte dei cristalli", cioè la notte in cui i soldati tedeschi assaltarono più di 7mila negozi ebrei e 270 sinagoghe ebraiche.
La "soluzione finale" di Hitler, cioè il suo obiettivo di sterminare il popolo ebraico, passò attraverso la creazione di campi di sterminio o di concentramento, in cui venivano rinchiusi gli ebrei. L'unica cosa che importava a Hitler ea di togliere agli ebrei qualsiasi cosa li rendesse umani e differenti tra loro.
Per mandare gli ebrei nei campi di concentramento venivano spedite loro delle lettere di lavoro: se accettavano andavano direttamente alla stazione, invece chi rifiutava veniva trasportato con la forza.
Durante il viaggio in treno verso il campo i passeggeri non mangiavano e non bevevano e potevano stare anche più settimane nei vagoni e avevano solo un secchio in cui poter fare i bisogni.
Dopo essere arrivati venivano divisi in categorie di "abili" e "non abili", visitati dal dottor Mengele o dai suoi sottoposti: gli anziani o i troppo piccoli venivano mandati nelle camere a gas e uccisi, mentre ai più abili, cioè quelli capaci di lavorare, venivano rasati i capelli, venivano dati loro dei vestiti a righe che non erano adatti al clima, degli zoccoli di legno che spesso non erano del numero adatto, infine, prima che entrassero, veniva loro tatuato un numero e, se non lo imparavano in tedesco e non rispondevano quando chiamati, venivano uccisi.
Andando avanti con il tempo si abbandonò l'abitudine di dividerli in "abili" e "inabili" e la scelta tra chi uccidere subito e chi mandare a lavorare era affidata al caso: se scendevano da un lato del treno venivano inviati alla camera a gas, dall'altro al campo di concentramento.
Finalmente i russi, il 27 gennaio del 1945, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz: ecco perché il 27 gennaio viene celebrata la Giornata della Memoria.
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