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Da Cuneo all'Olimpo: Diego Colombari

  • ilpaglierino
  • 2 mag 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

I nostri reporter sportivi Lorenzo e Ismael hanno avuto l'opportunità di intervistare Diego Colombari, medaglia d'oro alle Paralimpiadi di Tokio 2020 (disputate, come tutti sanno, nel 2021 a causa della pandemia).

Classe 1982, Diego all’età di 26 anni ha un grave incidente motociclistico che gli costa, tra vari interventi, l’amputazione dell’arto inferiore sinistro.

In seguito alla riabilitazione si avvicina al paraciclismo con l’Handbike, associandosi alla polisportiva P.A.S.S.O. di Cuneo, la quale opera in stretta collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico.

Più volte campione italiano di categoria, la scorsa estate è stato convocato dal C.T. della Nazionale Paralimpica Mario Valentini per partecipare ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, durante i quali sul Fuji International Speedway è piazzato al quarto posto nella prova a cronometro MH5 e si è aggiudicato la medaglia d'Oro Paralimpica in Team Relay con i compagni di squadra Paolo Cecchetto e Luca Mazzone.

Si tratta della prima Medaglia d'Oro conquistata ad una Paralimpiade per la provincia di Cuneo.


Cosa ti ha spinto a scegliere l'hand bike dopo l'incidente?

Mi sono avvicinato all'hand bike un po' per gioco. Dopo l'incidente cercavo una bici per andare a passeggio in sicurezza, però non era facile trovarla. Quindi abbiamo cercato in Internet un'associazione che le vendesse e abbiamo trovato la P.A.S.S.O. Cuneo, con la quale corro attualmente, che mi ha proposto di prestarmi le biciclette e poi, se mi fossero piaciute, prenderle.

A parte l'hand bike quali sport ti piacciono?

Da sportivo seguo tutti gli sport perché in ognuno c'è qualcosa che mi piace. Io comunque gioco anche a pallanuoto, perché è un gioco collettivo e non individuale come l'hand bike.

Quanti allenamenti fai a settimana?

Per arrivare dove sono arrivato io ci vogliono tanta dedizione e passione, ma anche tanti allenamenti, cioè sei giorni di allenamento su sette, quasi come un lavoro. Ho una media di tre ore, tre ore e mezza di allenamento al giorno e lo faccio molto volentieri.

Quali sono i tuoi prossimi impegni sportivi?

I miei prossimi impegni sono gare sia a livello internazionale, sia all'estero per le gare di coppa del mondo, che portano punteggi per le Paralimpiadi di Parigi del 2024 e il mondiale ad agosto.

Dopo l'oro a Tokyo quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Dopo Tokyo è stata dura riprendere gli allenamenti perché senti come se fossi arrivato a un obiettivo che sognavi e non ti impegni più; forse è perché vedo i miei obiettivi lontani come Parigi tra tre anni. Questo però non mi deve far distogliere l'attenzione perché per arrivare a Parigi devo ottenere dei risultati. Lo sport non ti regala nulla e devi sudare per arrivare ai tuoi obiettivi.

Che messaggio daresti ai giovani sportivi?

Un messaggio che ci tengo a mandare a chi si avvicina agli sport o a chi lo fa a livello professionale è credere in quello che si fa, allenarsi duramente, perché solo il lavoro, la dedizione e la costanza possono portare a grandi risultati. Quindi vi posso dire che anche le cose difficili si possono raggiungere, come ho fatto io. Forse è meglio mettersi dei piccoli paletti davanti, mai porsi obiettivi troppo difficili, ma procedere a piccoli passi che ti possono aiutare ad arrivare ai grandi sogni che ognuno ha.

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